Review: Pretty

Donna eterosessuale, ventinove anni. Grafica. Lavoro da casa. Nata e cresciuta a Seattle.  Il valore fondamentale in una relazione è la sincerità.

Uomo eterosessuale, ventotto anni. Ristoratore. Nato e cresciuto nell’Idaho settentrionale. Il valore fondamentale in un rapporto di coppia è l’apertura mentale.

Cosa succede quando una giovane graphic designer decide che è giunta l’ora di uscire dalla sua monade formata solo da lavoro, tv e incontri occasionali, per conoscere di persona l’uomo con cui ha intrecciato un rapporto nel cyberspazio da sei mesi?

Al diavolo la prudenza. Ero ferma davanti al Dive Bar, le mani tremanti, il cuore che mi rimbalzava nel petto. Maledetta ansia. Che si sfogasse pure. Non sarei scappata di nuovo a nascondermi a Seattle, non più. Attento, bellissimo uomo sexy di internet: sono arrivata. Sì, il destino, sotto forma di me medesima e di un volo di andata e ritorno, era atterrato a Coeur d’Alene, Idaho settentrionale.

Beh, accade che rovina le sue YSL da quattrocento dollari e becca un’influenza pari alla peste bubbonica. E la persona cui credeva di fare una sorpresa, il suo bellissimo Eric Collins, che l’aveva spinta ad uscire dal suo guscio con le sue mille email erratiche, in realtà non esiste.
O, meglio, è suo fratello Joe. Un Bigfoot biondo nascosto dietro chilometri di peluria che celano labbra bugiarde.
Poco importa. Domani ritornerà tutto come prima. Alex rientrerà nel suo piccolo bozzolo, nella sua vita semplice e ben organizzata. Prima o poi dimenticherà tutto ciò che si erano detti in quelle e-mail, il senso di affinità, l’eccitazione, la speranza. Dimenticherà lui. Perché in realtà non lo conosce… o forse è esattamente il contrario?

Joe Collins è vittima della sua smania di aiutare le persone. Le sue azioni celano un’irrefrenabile voglia di compiacere gli altri, di assumere i pesi più gravosi, dimenticando ciò che realmente desidera e mettendo da parte la propria vita. Per questo, quello che all’inizio era nato come un modo per dare una spinta alla vita amorosa del fratello, si rivela un’ancora per lui. Le missive con Alex rappresentano una zona franca in cui denudare se stesso, dare voce ai suoi sogni, così ingabbiati nella realtà. Quando Alex si “schianta” nella sua vita, nonostante sia conscio del suo innegabile errore, non riesce a lasciarla andare.
Perché esiste una connessione tra loro. Tutto ciò che si sono detti, sussurrati, svelati, corrisponde a verità. La loro è un’amicizia, aldilà della bugia che l’ha creata. Alexandra avrà modo di testarla quando la sua “walk of shame” sotto la pioggia le causerà un’influenza invalidante e avrà al suo fianco Joe in versione infermiere sexy. Perché sì, ok, potrà anche non corrispondere al suo ideale d’uomo con tutta quella pelliccia addosso ma è pur sempre un gran manzo.

Fece come aveva detto, curvo sul tavolino ingombro per metà di sacchetti pieni di leccornie del Dive Bar. Caspita. Attenzione. Bel culo. Davvero bello. C’è qualcosa in un culo maschile jeansato che chiede attenzioni e approvazione. Preferivo ancora gli uomini in giacca e cravatta, ma non potevo negarlo: il posteriore di Joe non era proprio niente male

Buffo come due persone così talmente agli antipodi finiscano per incastrare le loro differenze.
Alex, alias Little Miss Fucking Sunshine, totalmente votata al suo lavoro, alla solitudine della sua casa e ai suoi due amici, la transgender Val e il suo scoiattolo Marty, che passa tutto il tempo a nascondere noci che non ritroverà più.
Joe, Mr. Aggiustatutto, dedito alla famiglia, al suo lavoro da carpentiere e ai suoi amici che cerca in ogni modo di aiutare, anche quando è lui stesso a farne le spese.
Come un’amicizia degna di rispetto, la loro diventa un’opera di mutuo soccorso: Alex si impegna a combattere la sua goffaggine sociale, la sua blanda agorafobia, il suo chiudersi al mondo. A dire più “sì”.
Joe, dal canto suo, inizia a dare voce ai suoi desideri, a sgravare il peso dalle sue spalle, a non cercare di farsi in mille pezzi per gli altri dimenticando se stesso. A dire più “no”. Soprattutto toglie dal cassetto un progetto che mai aveva pensato di realizzare: occuparsi della ristrutturazione del primo piano del Bird Building, grazie soprattutto all’aiuto professionale di Alex.
Un evento inaspettato, tuttavia, scombina gli equilibri arrivando a ribaltare i ruoli dei protagonisti e a scombussolare non solo le loro esistenze ma anche quelle dei personaggi secondari che “colorano” questo romanzo.

Ciò che mi ha reso da subito dipendente dalla Scott e dai suoi libri è la maestria nell’allineare la leggerezza delle sue storie con la dialettica dei protagonisti.
Il tutto si riflette nel ritmo esilarante e cadenzato dei dialoghi e nella costruzione di personaggi, primari e non, che assumono una tridimensionalità e finiscono per uscire da un libro per entrarne in un altro. E, mentre leggi, li incontri e dici “Ehi, ciao, come stai?”, come se facessero parte di te e della tua vita.
Le protagoniste, in particolar modo, vivono quasi sempre guerre intestine ma riescono a uscire dalla propria conchiglia, a non essere più solo “ombra”, a combattere, cadendo anche più di una volta. Come Alex, continuano a colpire il muro e a farlo a pezzi, anche se il proprio io è un corridoio vuoto pieno di stanze chiuse a chiave. Perché, in fondo, è questo il messaggio sotteso nei romanzi della Scott: essere coraggiosi significa aver paura ma decidere di andare avanti lo stesso, nonostante tutto.
Mi dispiace contraddirti, Jean Grey: è Wolverine ad essere mille volte meglio di Ciclope.
Nanà

Basta nascondersi e rifiutare, restare ai margini della vita.  Era il momento di farsi avanti con coraggio

Buy it on Amazon